Il sole non bagna Napoli su Il posto delle parole
Livio Partiti recensisce sul blog letterario Il posto delle parole il nuovo libro di Antonella Cilento Il sole non bagna Napoli (Bottega Errante Edizioni):
Questa è la città dove ai bambini poveri per due secoli si insegna a suonare perché allietino la morte dei vecchi ricchi o dove i bambini si castrano perché cantino, soavi come angeli, nelle cappelle e nei teatri o dove le bambine e i bambini si vendono, in cambio del pane, ai soldati americani, dove i bambini sparano o sono sparati. Questa è la città dove i ragazzi si ammazzano fra loro, dove un giovanissimo ladro di Rolex spara tre colpi in petto a un giovane musicista e va a giocare a carte. Ossa e angeli, morte e vita, eros e thanatos, come se piovesse.
Un reportage narrativo sulla città più raccontata e chiacchierata al mondo: dal momentaneo buio di un distacco di retina, Antonella Cilento entra nelle ombre di una città dove tanto il sole quanto il mare sono apparenze esterne. Napoli, attraversata dal centro alle periferie e lungo i suoi innumerevoli strati temporali, riappare da parole di scrittrici e scrittori, da Felix Hartlaub a Fabrizia Ramondino, da E.T.A. Hoffmann a Eduardo De Filippo, da Giuseppe Montesano ad Anna Maria Ortese e molti altri. Mappe, decumani, specchi, giardini pensili, pavimenti, maghe, picari e madonne ricompongono un puzzle vivente di una creatura, forse femmina, molto antica, sfuggente e notturna: è fatta di carta, è solo immaginaria? Con gli occhi chiusi o al sole, da lontano e da vicino, Napoli sorprende e cattura, qualche volta inganna.