Antonella Cilento sul Corriere della Sera: L'Archivio Narrato
E' uscito oggi, 10 dicembre 2015, sul Corriere della Sera, nell'inserto speciale "Il bello dell'Italia", un lungo articolo di Antonella Cilento sugli stages de "L'Archivio Narrato", organizzati da Lalineascritta laboratori di scrittura in collaborazione con la Cooperativa En Kài Pan e l'Istituto Banco di Napoli - Fondazione, il prossimo dei quali si terrà venerdì 15 e sabato 16 gennaio 2016.
Ci andavo da bambina perché mio padre era un funzionario del Banco e faceva la spola fra l'Archivio di via Tribunali e l'agenzia dello Spirito Santo. Tutto, allora, mi appariva alto e polveroso, e freddo. Lo ritrovai fra le sequenze di un film molto amato, Maccaroni, di Ettore Scola, in cui Marcello Mastroianni era, come mio padre, un anziano impiegato dell'Archivio, scrittore di sceneggiate napoletane e fantasiose lettere d'amore attribuite ad un ignaro amico americano, Jack Lemmon. L'enorme Archivio del Banco di Napoli, il più grande e antico archivio bancario d'Europa, si trova in fondo a uno dei tre decumani greco-romani che tagliano l'antico centro partenopeo. Immaginate il Canal Grande senza mare: accanto all'Archivio, in cui si assommano sei secoli di soldi, sorgono l'antico palazzo di Sergianni Caracciolo, amante della regina Giovanna, un lazzaretto sopravvissuto ad antiche epidemie, Castelcapuano o la Vicaria, un tempo reggia, poi carcere, oggi tribunale, il Pio Monte della Misericordia, in cui brilla, oscuro, uno dei più bei quadri di Caravaggio, le Sette Opere di Misericordia, il teatro romano in cui cantò Nerone e decine di chiese, cappelle, cripte, cortili, giardini segreti, ville romane, conventi, musei.
Insomma, fra i fantasmi di Virgilio mago, San Gennaro, Giambattista Vico, Maria d'Avalos e Carlo Gesualdo, del Principe di Sansevero e di Boccaccio innamorato di Fiammetta, nel cuore di Napoli dove, in questi giorni, affollatissima è la via dei presepi e dei pastori, San Gregorio Armeno, batte, pulsante, un'immensa storia economica...