Solo di uomini il bosco può morire: la recensione di Eroica Fenice
La recensione, pubblicata il 4 settembre 2022 sul blog Eroica Fenice, a firma di Carmen Alfano, del libro di Antonella Cilento Solo di uomini il bosco può morire (Aboca).
Alcuni estratti:
l racconto di Antonella Cilento non parte da un albero, bensì da una foresta, quella di Cuma. Un luogo scoperto da adulta, nel momento in cui gli uomini tutti, privati della socialità, tornavano a rivolgersi alle piante, ai luoghi naturali, unico ristoro dal contagio, unico approdo incontaminato durante gli anni della pandemia. (...)
Da bambina assuefatta da zuccheri e medicinali, sente di avere finalmente da adulta “lucide visioni”. La Foresta di Cuma non è però l’Eden dei poeti e degli scrittori, la selva dannunziana dove la pioggia tiene la sua orchestra. Qui alcune piante crescono già morte; eppure questo è lo stesso luogo decantato da poeti e scrittori, la prima colonia greca sulla terraferma. Così l’autrice si addentra nella Foresta la cui storia sembra manifestarsi per fantasmi: i cavalli al galoppo però non sono un’allucinazione. (...)
L’autrice continua il suo racconto tra riferimenti cinematografici e letterari, e continuamente il dialogo con sé e con la natura mette in discussione ogni certezza, ogni verità assoluta a cui l’uomo contemporaneo crede fermamente e ottusamente, spesso a discapito di ciò che lo circonda. (...)
Un’analisi pungente della società attuale, quella degli “esorcismi degli esorcismi” e della “paura della paura”, che si conclude con un interrogativo: chi vogliamo essere noi dunque? Gli ultimi uomini che guardano indifferenti al degrado, o i primi di una nascente e cosciente rivoluzione?