La babilonese
Ninive, VI secolo a.C.: la vita di Libbali, sposa del dio-re Assurbanipal, scorre immutabile finché alla ziggurat reale non arriva un giovane prigioniero ebreo dagli occhi color lapislazzulo. Tra Avhiram e Libbali nasce una passione travolgente, destinata a essere scoperta con tragiche conseguenze: nel giorno in cui Avhiram viene giustiziato e le figlie della regina pagano con la vita la colpa della madre, Libbali scampa alla morte grazie a una bambina che porta fra le mani una lucerna e la trascina con sé in una fuga nel tempo senza fine. Londra, 1848: l’archeologo Henry Layard, scopritore delle città assire, è perseguitato dalla visione di una donna accompagnata da una bambina che porta una lucerna.
Napoli, 1655: mentre la peste infuria il pittore Aniello Falcone incontra la maga Albalì e la sua sfuggente figlia. Nel 1683, l’erudito Sebastiano Resta rinviene un disegno di Falcone che allude a una madonna o a una maga. Ed è il 1881 quando Filomena Argento, ultima di una dinastia di setaioli, eredita quel disegno e incontra Madame Ballu, negromante, e sua figlia... Infine, nella Napoli di oggi una coppia fronteggia il fallimento di un progetto imprenditoriale: anche il loro destino sarà segnato dall’incontro con una giovane e luminosa ragazzina.
È in libreria da oggi il nuovo romanzo di Antonella Cilento. La babilonese (Bompiani) è una storia di amore e vendetta dalla Ninive del VI secolo a.C. ai giorni nostri.
"In fondo, il trauma è l'autentico protagonista de La babilonese: l'irruzione di un evento che irrompe nella linea dei giorni sconvolgendone l'andamento e produce la crisi dell'organismo urtato.
Narrarlo rappresenta la possibilità di elaborare lo sbandamento subito, liberarsi dalla patologia della memoria che fa ciclicamente rivivere frammenti del passato. La letteratura ombra ed esperienza, preciserebbe Alberto Manguel".
Generoso Picone, Il Mattino.