antonella cilento

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Arriva Farenàit!

La lezione di Tecniche turistiche e Cultura generale volgeva ormai al termine nell’assolata aula napoletana. Un esercito di nubi candide come sottovesti di un allegro corpo di ballo traversava il cielo sopra la Sanità. La classe, bollita e annoiata, spiava da un’ora sui cellulari le note al video sulla lavagna elettronica: una trafila di templi greci, attori in calzamaglia, anime giapponesi, riprese di droni, cattedrali e spiagge riempiva il muro scrostato del vecchio Istituto Onnicomprensivo Pino Daniele, una delle cinque Scuole Riassunto che gestiva la sterminata platea degli studenti napoletani.
Le Scuole Riassunto erano dislocate, di solito, nelle periferie urbane o nei quartieri popolari, profittando di palazzi abbandonati: la Pino Daniele si trovava in un antico e decrepito ex reclusorio femminile, ch’era stato anche ospedale. Volte scrostate e un cortile pieno di sterpaglie e statue decapitate,soprannominato dagli studenti il Cortile dei Passi Perduti, racchiudevano le aule ricavate in tristi cellette con gli infissi d’alluminio scassati, dove anche le attrezzature elettroniche dei Mondi Occidentali risultavano vetuste.
«... e ora qualche rapido cenno a una materia morta, la letteratura: come sapete, dopo lunghi millenni di oralità l’uomo è passato ai libri. Anche quest’esperienza, rivelatasi molto pericolosa, si è però conclusa e ora siamo nell’era del video...»

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