antonella cilento

La Babilonese: l'incipit

Gli eunuchi si staccano dalla fila e vanno a disporsi ai lati del re con i flabelli. Libbali si inchina allo sposo, sale sul trono che è ai suoi piedi e si siede. Sente cigolare i piedi di leone del trono. Assurbanipal le sorride come una maschera, la barba intrecciata e gli occhi dipinti. Non potrebbe somigliare di più ai tori alati che cingono la città. Libbali ha così tanta paura che le pare di vedere gli angeli caldei staccarsi dalla sua corona e volare con i tori alati del palazzo in alto, in cielo. E intanto viene versato il vino, riempiti i piatti d’oro, le sue ancelle e le sue dame si danno un gran da fare in un silenzio di lutto. Si odono solo le voci dei falchi e alte si intravedono le sagome rare delle aquile. Il rombo della città bassa, qui, è svanito. Sta evitando di voltarsi a guardare alla sua sinistra. Ha avuto l’accortezza di non farlo mai da quando è entrata nel palmeto superiore. L’odore di rose è quasi asfissiante a causa del caldo che si è accosciato fra le montagne e del vapore che sale abbondante dai fiumi. Qui non arriva il fetore dei leoni morti, una decina, fra i più grandi, ammucchiati nel giardino dei cedri, più in basso. Il re non li caccia più, ma per suo conto i generali hanno fatto del loro meglio. Assurbanipal è ormai identico alla statua che di lui viene istoriata in ogni angolo di Ninive, alla figura rigida e alta che compare da anni sui mattoni smaltati del palazzo, in corsa di guerra su un carro, a cavallo mentre uccide leoni e pantere, su un trono mentre osserva le truppe in battaglia nella valle, con la stessa espressione potente e assente che hanno i pesci rappresentati fra le onde del Tigri, dell’Eufrate, dell’Ulay e di ogni altro fiume che rende fertile questa terra in perenne battaglia. Potesse levarsi in volo e fuggire anche lei, potesse sparire. E intanto i tavoli e le pietanze si muovono intorno a lei in un gioco ben congegnato e suo marito le sorride senza vederla davvero e senza rivolgerle la parola. Dovrebbe voltarsi alla sua sinistra e rendersi conto.

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