antonella cilento

Non è il paradiso: l'incipit

Il diavolo è venuto a trovarla ieri mattina.
E' entrato dalla finestra e l'ha guardata.
Eva abita al sesto piano, così si è un po' meravigliata e anche preoccupata. Ma non aveva voglia di far percepire il suo stupore, l'ha lasciato vagare per la stanza.
Il diavolo ha adocchiato le pile di libri, si è avvicinato, li ha sollevati uno alla volta e con aria schifata ha cominciato:
«Mistero napoletano, Rea Ermanno. L'abusivo, Franchini Antonio. L'armonia perduta, La Capria Raffaele. Via Gemito, Starnone Domenico...».
E ogni tanto ne esalava uno, lasciando cadere a terra con un tonfo sordo il precedente.
«Arpaia Bruno, De Luca Erri, Montesano Giuseppe...».
«Desidera?...» ha chiesto Eva, imbarazzata.
Ma il diavolo non s'è curato molto di lei. Ha finito una pila e ne ha attaccata un'altra: «Compagnone Luigi, Rea Domenico, Ortese Anna Maria, Incoronato Luigi, Pascale Antonio, Piccolo Francesco, De Silva Diego...».
Alla fine l'ha guardata nauseato, quindi ha alzato pollice e indice uniti e scosso il polso due volte in direzione della bocca a disegnare un'immaginaria tazzina:
«Cafè!» ha ordinato, in dialetto.
«Mi spiace. In casa non ne usiamo. Un po' d'orzo?...».
Il diavolo ha fatto una smorfia di disgusto, quindi ha sospirato, preso forza e domandato:
«Babbà?».
«Non mangiamo dolci...».
«'Na fella 'e pastiera?!».
«...».
«Muzzarella?!!».
Che brutta figura. Non aveva proprio niente.
«Ma che mangi?!!!» le ha quasi urlato addosso, passando all'italiano.
«Cereali, legumi, verdure, pesce, un po' di pollo...».
«Ciriali.. e che sò 'sti ciriali?».
Si è andato a sedere sul divano passandole davanti senza perderla d'occhio un istante, ha saggiato la seduta prima con le dita delle mani, quindi con il posteriore, si è accomodato e infine ha ritentato, a voce bassa, come i serpenti:
«Allora, una pizza insieme ce la possiamo fare...».
«Ma senza pomodoro e senza mozzarella: non ne posso mangiare...».
Il diavolo è esploso in urla e piroette, ha vorticato per tutta la stanza schizzando dal divano e ha buttato a terra i pochi quadri e le foto appese alle pareti. Poi si è accasciato, con l'affanno.
«Ma che chiavica 'e napulitana sì?» ha detto.
In effetti, Eva non è napoletana.

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