antonella cilento

Napoli sul mare luccica: la critica

È possibile scrivere di Napoli cercando di dribblare i luoghi comuni, il folklore, il giudizio infamante, il pietismo, il piangersi addosso o il fatuo orgoglio?
Ebbene, Antonella Cilento ci è riuscita! Come? Con la forza di uno sguardo che si nutre di conoscenza approfondita della storia, della cultura e della vita di questa città. Con uno sguardo che attraversa in modo diacronico e sincronico Napoli e i suoi abitanti, con la forza che può avere una madre che ama il suo figlio pur malato e deforme. (...)  viene in mente il modo di girare di Paolo Sorrentino, perché anche le “riprese” della scrittrice sono delle visioni, un carnevale in sogno, una riunione segreta…

Annamaria Manna, Bombacarta

Antonella Cilento conduce il lettore in un viaggio della fantasia nei meandri di un animale leggendario: sotto il suo sguardo innamorato prende vita una Napoli dai mille volti e dagli infiniti riflessi, una realtà urbana che è impossibile definire semplicemente 'città'. Napoli è un modo d'essere, è un autoironico cliché che non stanca mai, è il fuoco che cova sotto il Vesuvio e l'acqua che luccica nel golfo, la terra brulicante di traffici caotici e il cielo spazioso che invita a volare. Ma Napoli è soprattutto lo sguardo furbo o rassegnato dei suoi abitanti, la loro energia e l'impazienza.

Ilmiolibro.it

La collana “Contromano” è un’idea felice dell’editore Laterza: quasi sempre sono libri-luoghi scritti-amati da bravi autori. (...) Ora è la volta di Napoli, che però è una città troppo “espansiva” per poter chiuderla tra quattro mura (semmai tra i quattro elementi della natura, come la suddivisione dei capitoli ci insegna) e lo sa bene Antonella Cilento, autrice per Laterza di “Napoli sul mare luccica”. Ai suoi occhi, che sono come appena usciti dal sonno, poco prima della messa a fuoco, poco prima di inforcare gli occhiali, Napoli sfugge e si nasconde, cola come lava dal Vesuvio, si allunga nel mare, invade tutti gli spazi e si perde sulle aeree colline (ed eccoli i quattro elementi: fuoco, acqua, terra e aria). È un drago addormentato, Napoli; gigantesco. Entro cui la Cilento si muove come Asimov nel suo viaggio (allucinante) nel corpo umano. La città continua a scappare, essendo un drago in dormiveglia e non un essere umano sotto anestesia…

Paolo Izzo, Nuova Agenzia Radicale

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